Un'arancia per amica

Aranxa

dal Messico a Bologna per un anno

Aranxa, un nome basco decisamente inusuale per una ragazza messicana, che da sei mesi vive a 20 minuti da Bologna. Con un italiano pressoché perfetto ci racconta la sua esperienza.

Appena arrivata sentivo un misto di timore, curiosità ed entusiasmo: stavo per conoscere la mia nuova famiglia e non sapevo proprio cosa aspettarmi. Ci eravamo già scritti nei mesi prima, ma fino a quando non ho abbracciato i miei genitori, mio fratello e mia cugina (mia sorella è in Honduras per un anno), non riuscivo proprio a realizzare che questa sarebbe stata la mia famiglia. Fin dall’inizio sono stati molto carini con me, mi hanno fatto sentire subito a casa, anche se la scintilla è scattata verso Natale quando sono andata con mia madre a Siracusa per trovare la sua famiglia. Sono stata via di casa per alcuni giorni e per la prima volta ho sentito la mancanza di mio padre, di mio fratello, della mia routine. Ho pensato: “cavolo, faccio veramente parte di questa famiglia!"
Oltre alla mia famiglia e ai miei compagni di classe, anche gli altri studenti si scambio sono un punto di riferimento e mi piace passare del tempo con loro. Al campo di inizio esperienza a Cesenatico ho conosciuto persone da tutto il mondo e ho scoperto che anche tra latinos non è così facile comunicare: parliamo tutti lo spagnolo, ma usiamo parole diverse per dire le stesse cose, termini a me completamente sconosciuti. Adesso quando ci troviamo parliamo un misto tra spagnolo e italiano.

Ho scelto l’Italia perché mi è sempre piaciuto l’italiano, il suo suono e i suoi accenti. Non è troppo diverso dallo spagnolo, anche se entrambi hanno molte regole grammaticali e impararli bene non è facile. Poi ci sono i “falsi amici”: un giorno mia mamma mi ha detto che dovevamo salire (uscire in spagnolo); io sono andata subito a mettermi la giacca e ho aspettato. Quando nessuno si è mosso per uscire di casa ho capito che lo stesso verbo aveva un altro significato.

Dove vivo io, ad Aguascalientes, non nevica mai. Avevo già visto la neve, ma sempre negli Stati Uniti e mai nel giardino di casa, mai nel posto dove vivo. Qualche settimana fa hanno anche chiuso la scuola e con i miei compagni di classe ci siamo trovati a fare un pupazzo di neve.

La scuola in Italia è diversa: non la trovo più difficile, ma solamente diversa, impostata soprattutto su studio individuale e con molte verifiche e interrogazioni. In Messico le superiori hanno un solo indirizzo scolastico e si fanno molti lavori di gruppo: penso che questa impostazione aiuti a valorizzare le capacità di tutti, anche se ogni tanto le persone più pigre non fanno nulla e quelli più bravi devono fare la loro parte. Cosa mi porterò a casa dall’Italia? Gli italiani, il cibo, la musica e l’arte. Banale? Sì, lo so, ma come posso rinunciare alle lasagne, ai tortellini, agli edifici di Firenze e alle “luci della città” di Coez. Anche se ammetto che ogni tanto avrei voglia di tacos con un po’ di pop messicano di Reik o di musica ranchera.

Aranxa

dal Messico a Bologna per un anno

  • Prossima Storia

    Il Mondo … in gesti!

    Il linguaggio non verbale è universale? Che cosa succede quando comunicano persone di culture diverse?Lo abbiamo chiesto agli studenti di Intercultura."Quando salutai per la prima volta la mia famiglia ospitante giapponese – racconta...

    I ragazzi stranieri

    ospitati in Italia per un anno

  • Prossima Storia

    Danielle è entrata nei nostri cuori

    Ospitare Danielle per un anno è stata un'esperienza bellissima e molto educativa. All'inizio non pensavamo di affezionarci così tanto, ma Danielle è entrata nei nostri cuori e nella nostra famiglia in maniera naturale, come...

    Antonio

    PapĂ  ospitante di Danielle, dagli USA a Stornara, FG per un anno

  • Prossima Storia

    Nel petto, a sinistra

    Volevo dal profondo del mio cuore sentire quello che descrivono nei libri, quello che noi definiamo“essere innamorati”. Ci sono vari modi per innamorarsi, nel mio caso è stato grazie ad una e-mail che mi informava che Verona...

    Regina

    Dal Messico a Verona per un anno

  • Prossima Storia

    Paese di confine, Paese senza confini

    Acquapendente è un paese del viterbese di circa 5500 abitanti ed è l’ultimo comune del Lazio, al confine con Umbria e Toscana. Una realtà piccola, si direbbe, ma da sempre importante luogo d’incontro. Ultimamente,...

    Livia

    Volontaria del centro locale di Viterbo

Welcome to Intercultura (AFS Italy) website! Where do you want to go?
- If you want to know more about Intercultura, click here
- If you want to know more about studying in Italy with Intercultura, click here
- Sprechen Sie Deutsch? Hier Klicken
- If you want to visit the full website (Italian only), click here