Stanca ma felice

Alessandra

Da Monza negli USA per un anno

Sveglia alle 5:20 per non rischiare di arrivare in ritardo. Lo zaino e il pranzo al sacco sono già pronti dalla sera prima e alle 6:00 siamo già in viaggio.
Arrivo a scuola alle 6:20, è ancora buio. Mi aspetto di entrare in un luogo pieno di persone che si rincontrano dopo le vacanze, tanta gioia e confusione. Finalmente l'inizio della scuola, che emozione!
Entriamo. Non c'è nessuno, un silenzio di tomba e la scuola completamente vuota. E' la prima volta che arrivo a scuola per prima.
Ci sediamo in corridoio e scopro che le lezioni iniziano alle 7:50. L'unica cosa a cui riesco a pensare è il gelo polare dell'aria condizionata che, nonostante la stanchezza, mi impedisce di addormentarmi.
A poco a poco la scuola si popola e, finalmente, dopo più di un'ora di attesa le lezioni iniziano.
Ci dividiamo nei rispettivi dipartimenti per le raccomandazioni, io sono nel corso di visual art. I professori si presentano e mi presentano all'intero dipartimento. Momento di imbarazzo, mi alzo in piedi e tutti iniziano ad applaudire e ad acclamarmi come se avessi vinto qualcosa. Sono tutti molto amichevoli con me. Inizio a fare le prime conoscenze anche se mi risulta piuttosto complicato capire tutto quello che mi dicono. I texani hanno un accento molto strano, quindi sorrido e annuisco.
Momento di imbarazzo, mi alzo in piedi e tutti iniziano ad applaudire e ad acclamarmi come se avessi vinto qualcosa

Vita scolastica made in USA

Poi vado alla ricerca delle classi successive finché a mezzogiorno arriva la tanto attesa pausa pranzo. Con mio grande rammarico, scopro che la maggior parte degli studenti mangia per terra in corridoio, così decido di seguire il loro esempio e mi siedo sul gelido pavimento.
Finito il pranzo seguo le ultime due classi e finalmente alle 3:30 posso andare a casa e riposare. E' molto stancante passare la giornata a cercare di capire una lingua che non è la tua; in ogni classe compagni diversi, nuove conoscenze e nuove persone a cui raccontare qualcosa su di te e l'Italia.
Esco da scuola pensando al dolce riposo che mi attende, ma ancora una volta mi sbaglio.
Passo i venti minuti di viaggio verso casa a raccontare il mio primo giorno di scuola, bombardata di domande, ma alla fine anche questo viaggio arriva al termine. Sono davvero stanca, stanca ma felice. Mi sdraio sul mio letto e ripenso alla mia giornata, a tutta la fatica che sto affrontando e penso che davvero ne vale la pena.

Alessandra

Da Monza negli USA per un anno

  • Prossima Storia

    Il mio anno in Costa Rica

    Credo di non essere la prima a scrivere sul proprio anno all’estero, lontano dalla propria famiglia, dal proprio paese e da tutte le persone care. Fare l’anno all’estero non è così semplice come sembra: è...

    Giada

    Da Civitavecchia in Costa Rica per un anno

  • Prossima Storia

    Vivere tra le montagne del Giappone

    Giulio ha trascorso 6 mesi in Giappone nel secodo quadrimestre: un'esperienza unica, immerso nella natura, lontano dalle grandi città. Un sogno diventato realtà Quando prima di partire mi immaginavo il Giappone pensavo a tutto...

    Giulio

    da Bologna in Giappone per sei mesi

  • Prossima Storia

    Investire sul territorio: la Borsa di studio Ricomunica Thanksgiving

    Marissa Frost, ex partecipante ad un programma Intercultura in Italia nel 1992, in questo video racconta il motivo per cui ha deciso di dare vita, insieme al marito Stefano Francoli, una raccolta fondi, in occasione del Thanksgiving, per una...

    Marissa Frost

    Ideatrice della Borsa di studio Ricomunica Thanksgiving

  • Prossima Storia

    La spinta al cambiamento

    Gli studenti che partecipano ai programmi di Intercultura hanno un punto di vista privilegiato sul mondo ed è per questo che abbiamo chiesto loro di raccontare un aspetto della cultura del loro Paese ospitante che li ha colpiti, in merito...

    Marica

    da Irsina in India per un programma scolastico annuale